My latest Moked piece -- from May. The Wounded Synagogue
La sinagoga ferita
La storia rivelata in un cartellone. A Samorin, una piccola città slovacca vicino a Bratislava, un manifesto permanente narra in cinque lingue, compreso l’italiano, il modo in cui la sinagoga locale è stata riportata in vita dopo mezzo secolo di abbandono. La sinagoga era stata costruita nel 1912. Durante la Seconda Guerra Mondiale gli ebrei che vivevano lì furono sterminati. La sinagoga fu utilizzata come un deposito di munizioni, poi come magazzino di grano. La prima volta che l’ho vista, nel 1990, il suo stato di degrado e solitudine mi ha toccato veramente il cuore. Pochi anni dopo, una coppia canadese di origini slovacche e’ riuscita a salvarla. Rivolgendosi all’Unione ebraica di Bratislava, Suzanne e Csaba Kiss hanno preso in affitto la sinagoga e l’hanno trasformata in un centro per l’arte contemporanea. L’hanno chiamata la “At Home Gallery” — “La Galleria di casa.” Nessun ebreo vive più nel luogo. Ma la gente torna, ebrei e non ebrei, per assistere ai concerti, alle mostre e alle altre manifestazioni culturali. Lo stesso Dalai Lama è stato un ospite alcuni anni fa. Durante il restauro della sinagoga, i Kiss hanno preso una decisione importante. Hanno ripristinato perfettamente la facciata, ma dentro, invece, hanno lasciato tracce molto suggestive che testimoniano del danno e del degrado subito. “Le tramandano ricordi,” dice Csaba Kiss. “Li vediamo. E’ molto speciale.” Questa storia si legge sul cartellone che accoglie i visitatori.
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